9 Gennaio 2025
Il 2024 segna il record per la maggior precipitazione annua alla testata del bacino del Po chiuso a Ponte Becca, con 1525 mm di pioggia cumulata, superando di 6 mm il precedente primato del 1977.
Tuttavia, gli ultimi due mesi dell’anno, tra i più secchi mai registrati, hanno evidenziato un grave deficit idrico.
A dicembre, con soli 14.4 mm medi, le precipitazioni sono state un quarto della norma, situazione che si verifica raramente.
L’analisi di Arpa Piemonte evidenzia una distribuzione uniforme del deficit di dicembre, con maggiori criticità nelle aree pianeggianti di Cuneo, Torino e Vercelli.
Per l’intero 2024, invece, il surplus di precipitazioni si attesta tra il +40% e il +60% rispetto alla media, uniformemente sul territorio.
A Torino il 2024 è il quarto anno più piovoso degli ultimi due secoli e l’unico del terzo millennio nella top 10.
La neve al suolo a fine 2024 risulta ovunque inferiore alla norma climatica, con un deficit del 50% o più, salvo alcune eccezioni nel nord Piemonte e in Val di Susa.
Sul fronte delle temperature, il 2024 è il quarto anno più caldo degli ultimi settant’anni, con un’anomalia di +1°C rispetto alla norma 1991-2020.
Dicembre ha registrato un’anomalia di +1.5°C, risultando il settimo più caldo dal 1958.
Le risorse idriche registrano un calo complessivo: la neve equivalente in acqua segna un -48%, mentre il volume invasato complessivo è inferiore alla norma del 30%.
Il Lago Maggiore mantiene invece un surplus del 28%. Le portate fluviali, in particolare per il Tanaro, il Sesia e la Stura di Lanzo, mostrano deficit significativi rispetto alle medie storiche.
Da Quotidiano Piemontese
Un pensionato di Castelletto di Busca, Bruno Nicolino, 67 anni, è morto ieri pomeriggio, precipitando in una scarpata, forse per un inciampo, un malore o una fatale distrazione, mentre stava facendo legna in un terreno di proprietà di un privato vicino ad alcuni frutteti.
Anche quest’anno, Torino si unisce alle commemorazioni del Giorno della Memoria, con una serie di eventi e iniziative pensate per onorare le vittime dell’Olocausto e riflettere sugli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
Il traforo stradale del Frejus ha riaperto alle 7 di questa mattina, permettendo finalmente il transito ai mezzi pesanti e ai bus, dopo lo stop forzato scattato ieri mattina a causa di problemi tecnici alla rete antincendio lungo l’autostrada A43, in Savoia, Francia.
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