L’organizzazione, attiva tra l’astigiano e le province di Milano, Monza, Como e Lodi, con false identita’ otteneva finanziamenti come ‘fondo di garanzia Covid’ e prestiti bancari. In particolare, gli accertamenti dei finanzieri astigiani hanno portato alla luce una truffa perpetrata attraverso l’utilizzo di società già esistenti e rilevate dagli indagati e di altre da loro create per farne veicolo di frode. Le societa’ erano rese artificiosamente affidabili mediante l’utilizzo di bilanci artefatti, anche riciclando quelli redatti dalla precedente proprietà delle società acquisite in un momento in cui erano attive ma con dati economico-finanziari falsi, poiché riferiti ad un periodo di sostanziale inattività. Nella sostanza i bilanci venivano regolarmente depositati presso la Camera di Commercio, mostrando in questo modo a terzi, banche, privati e pubbliche amministrazioni, una situazione florida avvalendosi del rilascio di false fideiussioni. Le società veicolo della frode accertata dalla Guardia di Finanza astigiana sono state costituite o rilevate in prevalenza da soggetti presentatisi esibendo documenti di identità o da prestanomi nullatenenti.
Fonte Adnkronos